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Se i genitori reagiscono male al coming out per omosessualità

da | 21 Set, 2019

Stefano è un giovane ragazzo che sta per laurearsi e che vive alla Casa dello Studente. Mi scrive di aver dichiarato ai suoi genitori la propria omosessualità, che non è stata accettata in modo positivo. Il ragazzo si sente solo ed è preoccupato per il futuro. 

Trovi i miei consigli nel video, o se preferisci leggere nel testo subito sotto. 

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IL COMING OUT PER OMOSESSUALITA’ NELLA NOSTRA SOCIETA’

Dichiarare la propria omosessualità non è facile in una società ancora legata a stereotipi, all’apparenza, ai pregiudizi.

PERCORSO DI ACCETTAZIONE DELL’ORIENTAMENTO SESSUALE DEI FIGLI

L’accettazione dell’orientamento sessuale dei figli non segue sempre un percorso lineare.

Inizialmente i genitori potrebbero avere una reazione di shock e di negazione, non credendo alla rivelazione che viene fatta loro. Potrebbe esserci una reazione caratterizzata dai sensi di colpa, quando i genitori si sentono responsabili dell’orientamento sessuale dei figli pensando di aver commesso qualche errore educativo. Alcuni genitori potrebbero reagire invece in modo ostile ed aggressivo. Altri potrebbero avere una reazione positiva, caratterizzata da comprensione, supporto ed accettazione, continuando ad amare il figlio incondizionatamente, comprendendo che l’orientamento sessuale è solo una parte della sua identità personale.

Certamente all’interno di uno stesso nucleo familiare potrebbero essere diversi da persona a persona gli atteggiamenti di reazione, i sentimenti e le emozioni.

REAZIONI POSSIBILI

  • I genitori provano vergogna ed umiliazione nei confronti delle altre persone quando scoprono l’orientamento sessuale del figlio, perché si sentono responsabili.

  • A causa di alcuni pregiudizi sociali e culturali, alcuni genitori credono che essere omosessuale sia dovuto a precise cause psicologiche e colpevolizzano se stessi o il loro partner o un insegnante o gli amici.

  • Molti genitori soffrono perché non potranno condividere con i figli i rituali della famiglia tradizionale eterosessuale: matrimoni, nascite dei nipoti, etc.

  • I timori più frequenti riguardano la discriminazione, l’emarginazione sociale o la violenza che i figli potrebbero subire a causa dell’omofobia presente nella società.

Consiglio ai figli che non vengono immediatamente compresi per il loro modo di essere di non interrompere del tutto i rapporti con i genitori, ma di mantenere aperto un ponte con loro. Gli studi hanno dimostrato che le iniziali reazioni negative spesso con il tempo tendono a migliorare e ad includere una maggiore accettazione da parte dei genitori.

LE OPPORTUNITA’ PER STEFANO

Nel caso di Stefano molte sono le possibilità che potrebbero aprirsi per lui dopo il conseguimento della laurea.

E’ probabile che all’interno della sua famiglia ci sia una persona disposta ad ospitarlo ed aiutarlo nel primo periodo di ricerca di lavoro. A volte sono le persone anziane, nonne e zie, che risultano essere le più sensibili e con un’ incredibile apertura mentale verso i nipoti bisognosi d’aiuto. Un’altra alternativa potrebbe essere condividere un appartamento con altri ragazzi e dividere le spese con loro.

In un primo momento potrà iniziare a svolgere dei ‘lavoretti’ nel weekend in modo tale da avere anche del tempo per frequentare corsi di specializzazione. Nel frattempo si dedicherà all’invio del proprio Curriculum Vitae per trovare un lavoro più stabile.

In definitiva, la sensazione di tristezza che attualmente prova Stefano con il tempo potrà svanire anche grazie a tutte le opportunità che potranno presentarsi

 

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Chi sono:

Sono Sabina Brinkhoff e lavoro come psicologa a Perugia ed Ellera Corciano da quasi 20 anni. I miei clienti sono persone normalissime. Mamme, papà, maestre, commercianti, studenti... Persone come tutti alle prese con un problema che li stanca, li rallenta, li appesantisce. Scopri di più sul mio lavoro!

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